13 ago 2015

La voce delle montagne



Grazie Andrea Bellavite-Hvala!!!
I gruppi dello Jof Fuart e dello Jof di Montasio da Cima Cacciatore

Dalla cima del Triglav, uno sguardo verso Kredarica

Il Mangart (a sinistra) e lo Jalovec dal Passo del Predil
Ecco alcune foto di mezza estate.
Sono panorami meravigliosi che richiamano la bellezza della natura, il fascino della montagna. Le alte vette attraggono il viandante, ma richiedono prudenza, rispetto e delicatezza. E, pur sembrando così maestose e stabili, raccontano la storia di enormi sconvolgimenti. Ne parlano i fossili di animali marini che si possono reperire sulla cima dei monti, i coralli e i gusci delle conchiglie dei quali in parte sono costituiti, gli strati di terreno piegati dalla forza delle placche continentali.
Ma le montagne raccontano anche le vicende umane, ad esempio il tanto discusso riscaldamento globale, i cui effetti sono ben visibili anche sulle nostre Giulie. Nella foto in alto si vedono il gruppo dello Jof Fuart (a sinistra) e quello dello Jof di Montasio: sulla destra si può intravvedere la lunga frana che scende fino in Val Saisera, è la traccia lasciata dal crollo del ghiacciaio pensile del Montasio, che fino a una decina di anni fa era quello a più bassa quota dell'intero arco alpino. Al centro si vede - anzi non si vede! - ciò che resta del ghiacciaio della Kredarica, ai piedi della cuspide terminale del Triglav: 40 anni fa era un discreto lago di ghiaccio, certamente il più ampio d'Europa a est delle Dolomiti, studiato da esperti di tutto il mondo. L'ultima foto, in basso, è scattata al tramonto e spazia verso i colossi del Mangart e dello Jalovec accesi di un pallido rosa dal Sole al tramonto.
fonte:http://forumgorizia.blogspot.it/

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