16 ago 2015

Resoconto della sagra della Vošnica a Zavarh


A Zavarh-Villanova delle grotte la sagra dell'Assunta /Vošnica 2015 è finita ieri,il tempo ha retto bene, quindi la Madonna ci ha assistito.
Sempre molto belle ed interessanti le prediche del parroco don Renzo Calligaro che  ci aggiorna in varie occasioni  con le  annotazioni del libro parrocchiale su fatti accaduti nella comunità.
- la sagra di Zavarh  risale sin dal 1669 quando era parroco don Collino;
-90 anni fa la scoperta delle Zavarške jame (grotte) il 6 settembre del  1925 da parte di Pietro Negro;
-acquisto dell'organo con firma del contratto con Kacin di Gorizia (la parrocchia aveva tanti debiti e non bastando i soldi raccolti nella comunità fu venduto anche un porcellino) ,acquistato nel settembre 1925 per 22mila lire ,una cifra molto onerosa per l'epoca ,a questa cifra si aggiunsero altri contributi.
organo Kacin
 foto dal web

-estate 1928 ci fu una grande siccità (l'erba era sparita),seguì un inverno freddo ,a Zavarh e nella pianura friulana ci furono 3  grandi nevicate;
-70 anni fa 1945 don Pietro del Medico invitò la comunità ad allacciarsi alla rete elettrica (il petrolio era carissimo ed introvabile).Dopo la 2° guerra mondiale esattamente il 26 agosto 1945  fu fatta una cooperativa per la corrente elettrica,tutti si diedero da fare per scavare,i lavori durarono tre anni e finalmente il 28 agosto 1948 si fece la festa della luce.
le Baghe della Zosagna




in borgo Zajama






saluto delle Croci

foto di olgica

Anche quest'anno l'orchestra dei ragazzi ha allietato la Messa solenne cantata dai cantori di Bardo,Zavarh e Viškorša ,la predica  era trilingue (italiano-dialetto della Val Torre-friulano).
All'inizio  e al termine della Messa l'antico rito del Bacio delle Croci con i cruciferi di Zavarh,Bardo,Vizont,Karnahta. Peccato che i portatori delle croci siano sempre di meno,giovani vi invito a continuare la tradizione.La colorata e suggestiva banda delle Baghe della Zosagna ha suonato davanti alla chiesa ed ha accompagnato la processione.
Quest'anno  il percorso è stato diverso dal solito,ha attraversato borgo Zajama per ricodare Aurelio e Celestina che ci hanno lasciato quest'anno.


Renato Quaglia La processione va oltre il rito che si conchiude quasi sempre quando finisce. E' una forte metafora del nostro camminare nella vita nostra e degli altri, in generale in ciò che si usa chiamare mondo con lo sguardo volto sull'orizzonte ed oltre. Mai indietro, giacchè la Memoria è incisa sul passo che facciamo e nel Corpo. 
bravo Renato


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