2 nov 2016

I Lagher fascisti per sloveni,croati e antifascisti in Friuli

Tratto da "L'inverno d'italia" edito da Coconino Press
 Tratto da "L'inverno d'italia" edito da Coconino Press

 un disegno di Davide Toffolo tratto dal fumetto "L'inverno d'Italia" sul campo di concentramento di Gonars

Il Lager di Gonars




Il 6 aprile 1941 Hitler e Mussolini invadono la Jugoslavia, che viene smembrata e divisa fra le potenze occupanti.
La Slovenia fu divisa fra Italia (il territorio che diventa Provincia di Lubiana) e Germania.
Già dall’ottobre del 1941 il tribunale speciale a Lubiana pronuncia le prime condanne a morte, il mese dopo entra in funzione il tribunale di guerra. La lotta contro i partigiani si sviluppa nel quadro di una strategia politico-operativa rivolta alla colonizzazione di quei territori.

Con l’intervento diretto dei comandi militari la politica della violenza si esercita nelle più svariate forme: iniziano le esecuzioni sommarie sul posto, incendi di paesi, deportazioni di massa, esecuzioni di ostaggi, rappresaglie sulle popolazioni a scopo intimidatorio e punitivo, saccheggio dei beni, rastrellamento sistematico delle città… Prende corpo il progetto di deportazione totale della popolazione, con il trasferimento forzato degli abitanti della Slovenia, progetto che i comandi militari discussero con Mussolini in un incontro a Gorizia il 31 luglio 1942 e che non si realizzò completamente solo per l’impossibilità di domare il movimento partigiano e per la sopravvenuta crisi del fascismo e capitolazione dell’Italia. Infatti la storia del campo di concentramento di Gonars come quella degli altri campi per internati civili jugoslavi termina con l’8 settembre del ’43.
Il campo di concentramento di Gonars, in provincia di Udine, quindi vicinissimo alle zone slovene e croate in cui era già iniziata la guerra di liberazione, fu uno dei luoghi in cui si svolse la grande tragedia dei deportati jugoslavi. Era stato istituito già nel 1941 per prigionieri di guerra, ma in questo senso non fu mai utilizzato, mentre nel marzo del 1942 arrivarono i primi internati civili sloveni. Era costituito da tre settori, circondato da filo spinato, controllato dai carabinieri e da circa 600 soldati e una quarantina di ufficiali. Ai lati nord e sud del vasto spazio recintato, due torri alte sei metri, armate con mitragliatrici puntate verso il campo, con riflettori che di notte illuminavano a giorno il campo e il circondario. Tutto intorno una “cintura” larga due metri, in cui le sentinelle avevano l’ordine di sparare senza preavviso a tutti quelli che la oltrepassavano...


Il Lager di Visco



Visco (Ud)
Visco (Ud)

Visco: la prima memoria del campo nel 2000 di Ferruccio Tassin

Visco, la storia taciuta

Per la prima volta, la caserma di Borgo Piave, a Visco, è stata visitata, come luogo di dolore, nel 2000: manifestazione di “Concordia et Pax”.
Il passato di enorme ospedale sotto le tende e in baracche presso il confine dopo il 24 maggio del 1915; il destino di campo profughi, con Caporetto; il continuare come deposito militare; il rianimarsi in caserma, nella II guerra, sembrava non potessero riservarle altri compiti.
Invece, con rapidità che aveva inorgoglito partecipi esecutori, è piombato il disonore: sorge il campo di internamento per civili della Jugoslavia, dopo l’aggressione italiana del 1941.
Dicembre 1942: arriva l’ordine allestirlo per diecimila persone. I lavori in tempi rapidi: il 20 febbraio 1943 arrivarono i primi mille internati. Più avanti, migliaia, pare fino a 4500. Truppa per il campo: 495 uomini....continua http://anpipalmarino.jimdo.com/il-lager-di-visco/


IERI A VISCO
foto da fb


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