16 ott 2017

Spoštovati jezikovno dediščino - Rispetto per il patrimonio linguistico

Si terrà nella chiesa del Sacro cuore a Merso di Sopra, con ogni probabilità sabato, 11 novembre (la data non è ancora definitiva), la messa di ingresso di don Michele Molaro, che guiderà le parrocchie di San Leonardo e Stregna (ora il parroco è don Michele Zanon) nonché di Liessa, Drenchia e Tribil Superiore (finora guidate da don Federico Saracino). La celebrazione sarà presieduta dall’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato.
Nato nel 1971, don Molaro, originario di Coderno di Sedegliano, paese natio di padre Davide Maria Turoldo, è entrato in seminario a 11 anni. Dopo gli studi di teologia a Udine e a Castellerio e un anno di diaconato nella comunità arcipretale di Codroipo, è stato ordinato sacerdote nel 1996. Fino al 2000 è stato vicario parrocchiale a Gemona del Friuli. Nei dieci anni successivi è stato parroco a Resiutta e Chiusaforte, in Canal del Ferro. Dal 2010 ad oggi ha guidato la comunità di Sappada.
Don Molaro, con quale spirito ha accolto il nuovo incarico nella parrocchia di San Leonardo e delle sue valli?
«La mia esperienza finora è avvenuta nella zona della pedemontana e in aree montane. La montagna mi piace e indubbiamente questa è un’esperienza nuova perché non conosco le Valli del Natisone, di cui ho visitato solo San Pietro e San Leonardo. Mi rendo conto che il territorio è frazionato in molti piccoli centri dislocati e con una comunità numericamente ridotta».
5Presveto SrcePrenderà il posto anche di don Federico Saracino, che lascia una positiva impronta nella parrocchia di Liessa, dove ha operato nel solco del rispetto della lingua e cultura slovene locali. Intende proseguire lungo questo percorso?
«Non conosco le problematiche. Sono reduce da sette anni a Sappada, dove si parla il sappadino, un dialetto germanofono, di cui ho imparato qualche parola e forme di saluto che esprimevo durante la liturgia. Cercherò di calarmi nella realtà delle Valli e non sono prevenuto verso il patrimonio linguistico e culturale locale. Sono friulano di origine, ho sempre parlato in friulano a casa e capisco l’attaccamento alle proprie origini».
La realtà che andrà a guidare è composta da una miriade di piccole comunità con una forte presenza di anziani. Come intende garantire a tutti il servizio pastorale?
«Ne ho parlato con chi mi ha preceduto. È necessario il confronto e cercare di venirsi incontro, considerato l’esiguo numero di sacerdoti, perché sono cinque le realtà pastorali da seguire. Non conosco le realtà di Liessa, Drenchia e Tribil. La prima preoccupazione sarà quella di informarmi sulla realtà anche per quanto riguarda il coinvolgimento dei giovani nella vita pastorale».
Come intende valorizzare il ruolo dei laici?
«Nelle collaborazioni pastorali il laico avrà un ruolo sempre più determinante in tanti servizi, da quello liturgico alla visita agli anziani, dall’impegno con i ragazzi alla cura delle chiese e all’impegno negli organi pastorali. Lavorare con i laici è essenziale, bisogna vedere in che modo, quali sono le competenze e la disponibilità sul territorio». (Larissa Borghese)
Točnega datuma niso še potrdili, vendar bo zelo verjetno g. Michele Molaro v cerkvi Presvetega srca Jezusovega v Dolenji Miersi prvič maševal v soboto, 11. novembra. Mašo bo vodil videnski nadškof, msgr. Andrea Bruno Mazzocato.
G. Michele Molaro, ki bo vodil župnije Podutana, Sriednje, Liesa, Dreka in Gorenji Tarbij, se je rodil leta 1971. Prihaja iz furlanskega kraja Coderno di Segliano, kjer se je rodil tudi pater Davide Maria Turoldo. Ko je šel v semenišče je bil star 11 let. Po študiju teologije v Vidnu in Castelleriju in po enem letu kot diakon v Codroipu, je leta 1996 bil posvečen v duhovnika. Do leta 2000 je bil župnjiski vikar v mestu Gemona del Friuli. Nato je deset let služboval kot župnik na Bili in v Klužah v Železni dolini. Od leta 2010 je postal župnik v Sappadi, kjer ob italijanščini govorijo lokalno različico nemškega jezika.
V pogovoru za petnajstdnevnik Dom je g. Molaro izjavil, da se bo pozanimal za stanje v Nediških dolinah, ker jih trenutno ne pozna veliko. Zanj je zelo pomembno vključevanje mladih v pastoralno življenje in prav tako vključevanje laikov na splošno. Novi župnik je furlanskega porekla. S tem, da je doma zmeraj govoril furlansko, razumeva navezanost na korenine. V Sappadi se je tudi naučil nekaj besed in izrazov v tamkajšnji različici nemščine (plodarisch), ki jih je uporabil med liturgijo. O domači jezikovni in kulturni dediščini nima predsodkov.
http://www.dom.it/spostovati-jezikovno-dediscino_rispetto-per-il-patrimonio-linguistico/

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