13 nov 2017

Dal Friuli plurale all’Europa dei popoli

Dal Friuli plurilingue ad un’Europa unita nella diversità. La tavola rotonda, tenutasi lo scorso 3 novembre nella sede dell’università di Udine in via Tomadini, momento conclusivo del progetto Europa 57/17 (realizzato dal CDE dell’Università di Udine e Radio Onde Furlane in occasione del 60. anniversario dei Trattati di Roma), è stata l’occasione per un confronto a 360 gradi su passato, presente e possibile futuro dell’Unione Europea.
Nel corso della mattinata si sono confrontati Pier Virgilio Dastoli (presidente del Movimento Europeo Italia), Giorgio Grimaldi (Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa), Renato Damiani, Angelo Floramo (Casa per l’Europa di Gemona), Carlo Puppo (Informazione friulana, Radio Onde Furlane), Diego Navarria (Assemblea della Comunità linguistica friulana), Francesco Rossi (cooperativa Zero Idee Udine), Sonia Bosero (Ufficio Mobilità e Relazioni internazionali dell’Università di Udine) e Jolita Ziauberyte (assistente didattico presso l’Ateneo udinese). Coordinatori degli interventi Marco Stolfo (docente nel Modulo Jean Monnet MuMuCEI all’Università di Udine) e Claudio Cressatti (docente di Culture politiche in Europa nello stesso ateneo udinese).
Davanti ad una platea composta (anche) da insegnanti e studenti di quattro scuole superiori, Dastoli ha ricordato il sogno dei federalisti europei per la creazione degli Stati Uniti d’Europa, sottolineando il valore dei risultati raggiunti: la pace fra gli stati europei, in primis fra Francia e Germania, e la tutela dei diritti universali dei cittadini. Ma non ha nascosto le difficoltà odierne delle istituzioni europee, seguite alla crisi economica del 2008 che ha portato ad un aumento delle diseguaglianze economiche e alla rinascita di “gelosie” fra gli stati membri. L’approccio più efficace, secondo Dastoli, resta quello di affrontare le sfide della globalizzazione cercando una soluzione dei problemi a livello europeo. Secondo Grimaldi, una proposta concreta per realizzare l’Unità dei popoli europei (già avanzata dal presidente francese Macron) potrebbe essere quella di creare un budget comune dell’UE destinato ai grandi investimenti pubblici. Per Damiani sarebbe anche auspicabile integrare le politiche degli Stati in tema di disoccupazione con un progetto comune per la formazione professionale. In generale però – ha ribadito Damiani – l’Europa dovrebbe riscoprire il principio di sussidiarietà, accentrando solo le competenze necessarie e decentrando quanto più possibile verso i livelli istituzionali più vicini ai cittadini.
Floramo, in apertura della seconda parte della mattinata, ha riflettuto sulla pluralità delle comunità del Friuli, sulla capacità “storica” dei friulani ad essere inclusivi. E, rivolgendosi ai ragazzi in sala li ha esortati ad essere “Friulani e poliglotti” in una terra che è un “piccolo compendio dell’universo, con un’identità specifica ma varia e plurale”. Sulla stessa linea l’intervento di Puppo che ha ricordato come le attività di Radio Onde Furlane siano rivolte alla collaborazione con i popoli che compongono l’Europa nel rispetto delle comunità minorizzate. A partire dalla realtà friulana nella quale – ha sottolineato – Radio Onde Furlane ha avviato una collaborazione con il settimanale sloveno Novi Matajur. “L’Europa che vogliamo – ha concluso Puppo – è questa che si costruisce dal basso partendo da comunità e popolazioni, mentre siamo in difficoltà di fronte ad un Europa che diventa incarnazione degli Stati nazionali”. Anche Navarria ha ribadito la necessità che nel contesto europeo si possa superare il principio che eguaglia il concetto di nazione con quello di Stato, riconoscendo pari dignità a tutte le comunità linguistiche. Rossi ha quindi portato l’esperienza di Zero Idee per la costruzione (efficace) di progetti europei.
In conclusione, infine, Bosero e Ziauberyte hanno relazionato sulle opportunità offerte dal progetto Erasmus definito “uno dei maggiori successi nel processo di integrazione europea”.
http://novimatajur.it/attualita/dal-friuli-plurale-alleuropa-dei-popoli.html

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