15 gen 2018

Meno male che abbiamo la nostra Costituzione


Mi sono chiesto anche altre volte per quale arcano motivo l’art. 116 della Costituzione italiana dichiari: «Il Friuli Venezia Giulia, la Sardegna, la Sicilia, il Trentino-Alto Adige/Südtirol e la Valle d’Aosta/ Vallée d’Aoste dispongano di forme e condizioni particolari di autonomia, secondo i rispettivi statuti speciali adottati con legge costituzionale ». Qualche ragione particolare per ognuna di esse c’era se la Costituente ritenne di inserire quell’articolo nel dettato costituzionale. Guarda caso il Friuli V. G. apriva la serie, ma mentre gli statuti delle altre regioni ebbero la loro brava Legge costituzionale già il 26.2.1948, – ancora, guarda caso – la nostra dovette attendere il 31 gennaio 1963. Tre lustri. Raramente si sente accennare al fatto che la nuova Repubblica dava per scontato che la ragione principale della specialità delle Regioni del Nord fosse legata alla presenza di minoranze nazionali/linguistiche; bisogna prendere atto che così dava senso all’art. 6 (la Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche). Non si dimentichi che nella nostra regione, allora, di minoranze autoctone riconosciute c’era solo quella slovena, certo non amata neppure dopo la proclamazione della Costituzione di cui celebriamo i 70 anni. Per una legge dello Stato, anche se raffazzonata e per nulla risarcitoria, che riconoscesse il vero diritto alla tutela degli sloveni in Italia si dovette attendere la soglia del terzo millennio, ben 53 anni. Meno male che ce l’abbiamo la nostra Costituzione! Essa ha riconosciuto oggettivamente e giuridicamente le minoranze linguistiche come parti integranti del popolo italiano, come propri cittadini e se esse non avessero avuto bisogno di tutela sarebbe stato inutile discuterne per inserirlo nel sesto dei suoi principi fondamentali. In teoria sarebbero bastati, opportunamente interpretati, già gli art. 2 e 3. Nel secondo si garantiscono i «diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo che nelle formazioni sociali…». E qui segue una precisazione che ci interessa da vicino: «Formazioni sociali… ove si svolge la sua personalità». Non solo il diritto del singolo ma del gruppo sociale in cui nasce, cresce, si evolve; ove costruisce la sua identità assimilando dalla «formazione sociale» cui appartiene la lingua, i valori, le tradizioni, la cultura, le abilità, i legami simbiotici con la propria gente e il proprio territorio. L’art. 3 stabilisce non solo i diritti ma parla di dignità: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali». L’articolo prosegue impegnando la Repubblica a «rimuovere gli ostacoli che di fatto limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini ed impediscono il pieno sviluppo della persona umana». Potremmo dire: cosa richiedere di meglio? Per noi di minoranza e per tutti? Semplice: fatti, azioni concrete, leggi che attuino gli intenti dichiarati, provvedimenti che portino chiunque al raggiungimento di quella dignità che fa di ognuno una vera persona umana. Qualcuno ha detto che la Costituzione italiana rappresenta il top tra quelle degli Stati sovrani… Sarà anche vero, ma 70 anni fa uno spirito diverso pervadeva il popolo italiano; bisognava ricostruire tutto. Oggi da ricostruire materialmente c’è ben poco; da riscoprire, da far rinascere è proprio un nuovo senso civico, sono i valori di moralità, di giustizia, di onestà, di collaborazione, di senso di responsabilità; in pratica di una nuova dignità di cittadini; quella indicata dalla Costituzione. (Riccardo Ruttar)

continua in sloveno http://www.dom.it/oblietnice-lahko-pomagajo_meno-male-che-abbiamo-la-nostra-costituzione/#


1 commento:

  1. Cara Olga, interessante l'articolo di oggi, si parla delle regioni con un statuto speciale, spesso sono criticate per vari motivi.
    Penso che ci sono dei diritti e pure dei doveri che vanno sempre rispettati.
    Ciao e buona settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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